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Torta di Nocciole

Torta di Nocciole


E’ un prodotto delle Alte Langhe, dove la coltivazione delle nocciole e più intensiva.
E’ il famoso dolce che le nonne preparavano in casa per la gioia dei nipotini. La produzione, poi, è stata fatta propria dai panettieri che, oggi, sono gli artefici di queste torte. La torta di nocciole è un prodotto tipico delle Langhe. Essa presenta una pezzatura di gr 500-700, una forma rotonda, un colore marroncino ed il sapore delle nocciole.

La ricetta
Per preparare l’impasto occorrono g 750 di burro, g 620 di zucchero, g 300 di uova intere, g 170 di tuorli, g 300 di farina di nocciole tostate, g 250 di fecola, g 330 di farina “0” e vaniglia in polvere.
Si lavorano il burro e lo zucchero e poi si aggiungono, lentamente, le uova ed i tuorli miscelati.
Quando il tutto sarà ben amalgamato, si otterrà un impasto omogeneo e spumoso, dove si devono incorporare, sempre lentamente, la fecola, la farina “0”, la farina di nocciole e la vaniglia.
Si mette l’impasto ottenuto in tortiere imburrate, riempiendo per circa 2 cm. Si inforna sui 180 °C.
Praline al rhum
Le praline al rhum più conosciute, non solo in Piemonte ma anche a livello nazionale, sono i “Cuneesi”. In realtà, ogni città o paese del Piemonte, ha dato il suo nome alla pralina: sono nati così gli Albesi, i Braidesi, i Lamorresi e via elencando, non solo al rhum, ma anche al Barolo o al Moscato.
Queste praline hanno mantenuto le caratteristiche di un tempo: una piccola porzione di crema al rhum o al vino in un foglio di meringa rivestito da una sottile pellicola di cioccolato fondente; presentano una forma rotonda, un colore marrone scuro ed una pezzatura di 15-20 grammi.

Alcuni storici attribuiscono ai maestri cioccolatieri torinesi, che per primi lavorarono il cioccolato in Europa, il merito di aver scoperto l’arte della pralineria raccogliendo dalla Francia l’eredità della pasticceria “mignon”. La tradizione narra che la prima pralina sia stata inventata, per caso, da un garzone “patissier”: per mascherare un difetto di caramellatura della mandorla, il giovane pasticcere avrebbe portato in tavola dei dolcetti ricoperti di cioccolato fondente, specialità da allora passata alla storia con il nome di “pralina”.