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Barbera d'Alba

Barbera d'Alba


II vitigno Barbera
Di antica origine, i primi documenti che ne danno testimonianza risalgono solamente al Settecento. Infatti, una delle prime tracce della Barbera si rinviene in uno scritto del XVII secolo conservato nel municipio di Nizza Monferrato. Entra ufficialmente nell'elenco dei vitigni piemontesi nel 1798, quando il conte Nuvolone della Società Agraria di Torino redige la prima Ampelografia. Si diffonde rapidamente nell'Ottocento e nel Novecento. Oggi è considerato il principale vitigno a bacca nera del Piemonte e al di fuori dei suoi confini contende il primato al Sangiovese.
Foglia media, in genere a 5 lobi. Grappolo medio, piramidale, a volte sciolto, a volte serrato, con peduncolo abbastanza lungo, verde. Acini medio-grandi, ellissoidali, a polpa molto succosa ma acidula, con buccia consistente di colore blu intenso, con maturazione di terza epoca.

Maturazione dell’uva Barbera
La Barbera è a maturazione medio-tardiva: fine settembre, prima decade di ottobre. Normalmente la vendemmia avviene dopo quella dei dolcetti e prima dei nebbioli. Nella zona del Barolo, viene solitamente impiantata sui versanti collinari un po' più freschi, ma non disdegna le esposizioni in pieno sole: in questo caso si dice che il vino "baroleggia". Predilige terreni argilloso-calcarei e calcareo-silicei. Viene intensamente coltivata nelle province di Asti ed Alessandria, diffusamente nelle province di Cuneo e Torino, ed è comunque presente in tutto il Piemonte.

Produzione delle uve della Barbera d'Alba
La produzione massima di uve per ettaro non deve superare i 100 quintali. La resa massima delle uve in vino non deve essere superiore al 70%.

Un po' di storia del vino Barbera
La Barbera, come viene chiamata tradizionalmente dai contadini piemontesi, o il Barbera, come troviamo su molti libri di enologia, è un vino dal carattere ruvido e schivo, schietto e robusto. Vino dal potente impatto acido, aveva bisogno di qualche anno di invecchiamento, anche cinque o sei, per "riuscire adattissimo come vino da arrosto", come ebbe a esprimersi alla fine dell’Ottocento il noto enologo Strucchi.
Celebrato da poeti di valore, quali il Carducci e il Pascoli, ora il vino Barbera riesce ad assumere connotati meno rustici fin dai primi anni di vita attraverso un sapiente affinamento nei piccoli legni di rovere.

Le 7 doc della Barbera
Esistono, in Piemonte, sette Denominazioni d'Origine Controllata per la Barbera: Barbera d'Alba, Barbera d'Asti, Barbera del Monferrato, Colli Tortonesi Barbera, Colli Novaresi Barbera, Pinerolese Barbera, Piemonte Barbera.

Denominazione d'Origine Controllata della Barbera d'Alba: 27 Maggio 1970

Zona di produzione della Barbera d'Alba
La Barbera d'Alba è un vino in purezza, ossia ottenuto esclusivamente da uve Barbera prodotte in un vasto territorio comprensivo delle Langhe (territori del Barolo, del Barbaresco e del Moscato) e del Roero, solcato dai fiumi Tanaro e Belbo. Si va, tracciando due immaginarie linee in diagonale, da Montà d'Alba a Cortemilia, da Cherasco a Santo Stefano Belbo. La superficie coltivata s'aggira sui 1800 ettari, con una produzione annua sui 12 milioni di bottiglie (catasto vitivinicolo 2008).

Quando può chiamarsi Barbera d'Alba
La Barbera può essere messa in commercio l'anno successivo a quello della vendemmia dichiarato in etichetta. Tuttavia, due o tre anni di affinamento esaltano le sue caratteristiche organolettiche. Con una gradazione minima del 12,5% ed un anno d'invecchiamento in botti di rovere, può portare la qualifica "superiore".

Analisi sensoriale
Colore: rosso rubino intenso da giovane, con tendenza al granato in fase d'invecchiamento. Profumo: vinoso, piacevolmente floreale (rosa scura), intensamente fruttato (ciliegia ammostata);col tempo assume note di liquirizia, di tabacco e di caffè.
Gusto-olfatto: asciutto, di buona struttura, di acidità abbastanza spiccata nel Barbera giovane; ricorda il fiore della rosa e i frutti a bacca rossa. Invecchiando assume compostezza, grande equilibrio ed armonia fra l'acidità e i tannini dei legni, accrescendo fragranza ed eleganza.

Analisi chimica della Barbera d'Alba
Gradazione alcoolica minima complessiva: 12% Vol.
Acidità totale minima: 6 per mille. Estratto secco netto minimo: 23 g per litro

Il bicchiere giusto
II bicchiere della Barbera deve essere capiente, a stelo, a forma di tulipano, di cristallo incolore.

Temperatura di servizio
Intorno ai 17-18 °C

I piatti da abbinare
Antipasti caldi, paste asciutte (tajarin coi fegatini), piatti a base di carni bianche (pollo alla cacciatora), di carni rosse arrostite, formaggi di media stagionatura, a pasta dura, oppure grassi e cremosi.